Caro affitti, proteste studenti in tutta Italia

Caro affitti, proteste studenti in tutta Italia

Caro affitti, proteste studenti in tutta Italia. Nelle principali università italiane, da Nord a Sud, prosegue la mobilitazione dei fuorisede. Dopo il caso di Ilaria, studentessa del Politecnico di Milano, a piantare le tende fuori dalle facoltà per manifestare contro i prezzi delle stanze sono i ragazzi di Torino, Bologna e Roma. La situazione delle case viene giudicata dai ragazzi “insostenibile” a causa “dell’aumento della speculazione edilizia e dei proprietari”.

CRESCONO LE PROTESTE

Dall’altro lato, si denuncia che “le residenze pubbliche universitarie sono state smantellate negli anni, a favore di studentati privati o di lusso”. Allo stesso tempo, “i criteri di merito per accedere a forme ormai minime di welfare come le borse di studio non solo sono insufficienti e filtrati dai ricatti del merito, ma anche a dei compensi non adeguati alla recente inflazione”. Nel capoluogo emiliano, nella storica via Zamboni, il collettivo Cambiare rotta si è appostato davanti a Palazzo Poggi: “Insieme ai tanti nostri coetanei che si stanno muovendo in diverse città d’Italia, anche noi ci mobilitiamo per un reddito studentesco e – annunciano – verso lo sciopero generale del 26 maggio”.

SCONTRO VALDITARA-SINDACI

Intanto il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara attacca il centrosinistra: il problema del caro affitti “è grave e serio ma, guarda caso, tocca le città governate dal centrosinistra. Con molta pacatezza voglio evidenziare come nelle città dove ci sono gli accampamenti non sono state attivate dalle giunte comunali delle politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso”. Accuse rispedite al mittente dai sindaci chiamati in causa: “O è una battuta per altro riuscita male o un frutto di riflessione”, risponde secco il primo cittadino di Milano, Beppe Sala. “Se è una battuta rispondo con una battuta: è chiaro che gli studenti vogliono stare nelle città amministrate dal centro sinistra perché accolgono la loro complessità», ha concluso.

“Valditara scarica sulle città di centrosinistra le colpe del caro affitto che grava sugli studenti. Come se dipendesse dai sindaci! Ma il ministro dov’era mentre il suo governo votava a dicembre l’azzeramento del fondo nazionale affitti? Non c’è limite alla vergogna”, il commento del sindaco di Firenze, Dario Nardella. Dal canto suo il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, risponde rilanciando: le 7 palazzine dell’ex Moi in Borgo Filadelfia, eredità delle Olimpiadi del 2006, sono state infatti trasformate in alloggi a prezzi calmierati per studenti e giovani lavoratori. Al problema del caro affitti, quindi, “Torino risponde aprendo posti letto, è un grandissimo segnale e rafforza la competitività della città”.

LA SITUAZIONE A ROMA

Il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri – che ha incontrato i ragazzi accampati fuori dal Rettorato dell’Università La Sapienza – si è detto “al fianco degli studenti che a Roma e in altre città lottano contro il caro affitti” e ha annunciato che “Roma Capitale parteciperà al tavolo istituzionale con la Regione Lazio e la Sapienza e darà con tutti i suoi mezzi il suo contributo in questa sacrosanta battaglia”. Una battaglia che è stata condivisa anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha assicurato che il Partito democratico “continuerà a spingere per convincere il governo a tornare indietro sull’errore madornale che ha fatto cancellando il fondo per gli affitti, 330 milioni di euro”.