Covid, la commissione bicamerale indagherà su chiusure e piano vaccini
Chiusure e restrizioni, anche relative alla scuola; approvvigionamenti di dispositivi di sicurezza e piano pandemico nonchè piano vaccinale. Sono alcuni dei punti su cui la commissione bicamerale di inchiesta parlamentare sul Covid dovrà indagare. È quanto emerge dal testo predisposto in commisione Affari sociali della Camera. “È istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars- CoV-2 e sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, con il compito di accertare le misure adottate per prevenire, contrastare e contenere l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Sars-CoV-2 nel territorio nazionale e di valutarne la prontezza e l’efficacia”. È l’incipit del testo della commissione Covid che verrà votato oggi.
15 senatori e 15 deputati
La Commissione conclude i propri lavori entro la fine della XIX Legislatura e presenterà alle Camere una relazione sulle attività di indagine svolte e sui risultati dell’inchiesta. La Commissione è composta da quindici senatori e da quindici deputati. Il Presidente del Senato della Repubblica e il Presidente della Camera dei Deputati, d’intesa tra loro, convocano la Commissione, entro dieci giorni dalla nomina dei suoi componenti, per la costituzione dell’ufficio di presidenza.
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I compiti nel dettaglio
“La Commissione – viene spiegato – ha il compito di: svolgere indagini e valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal Governo e dalle sue strutture di supporto al fine di contrastare, prevenire, ridurre la diffusione e l’impatto del Sars-CoV-2. Di esaminare i documenti, i verbali di organi collegiali, gli scenari di previsione e gli eventuali piani sul contagio da Sars-CoV-2 elaborati dal Governo o comunque sottoposti alla sua attenzione”.
La commissione di inchiesta dovrà accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale redatto nel 2006. Di accertare i motivi della mancata attivazione del piano pandemico nazionale allora vigente; di accertare le ragioni per cui il piano pandemico nazionale e la sua attivazione non sono stati oggetto di considerazione da parte degli organismi istituiti dal Governo, quali a titolo d’esempio la task- force istituita presso il Ministero della salute e il Comitato tecnico-scientifico; di accertare l’eventuale esistenza di un piano sanitario nazionale per il contrasto del virus Sars-CoV- 2 e le ragioni della sua mancata pubblicazione e divulgazione”. “Di esaminare la natura e valutare l’efficacia e i risultati delle attività della task-force incaricata di coordinare ogni iniziativa relativa al virus Sars-CoV-2, costituita presso il Ministero della salute in data 22 gennaio 2020 e del Comitato tecnico-scientifico; di verificare il rispetto delle normative nazionali, europee e internazionali in materia di emergenze epidemiologiche; di esaminare i rapporti intercorsi tra le competenti autorità dello Stato italiano e l’Oms ai fini della gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal virus Sars-CoV-2, a partire dal periodo prepandemico”.
“Di indagare e accertare le vicende relative al ritiro del rapporto sulla risposta dell’Italia al virus Sars- CoV-2 dopo la sua pubblicazione nel sito internet dell’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità; di valutare la tempestività e l’adeguatezza delle indicazioni e degli strumenti che il Governo e le sue strutture di supporto hanno fornito alle Regioni e agli enti locali nel corso di ciascuna fase dell’emergenza pandemica”. “Di valutare la tempestività e l’adeguatezza delle misure adottate dal Governo e dalle sue strutture di supporto sotto il profilo del potenziamento del Servizio sanitario nazionale e delle dotazioni di esso nel corso di ciascuna fase dell’emergenza pandemica; di verificare la quantità, la qualità e il prezzo dei dispositivi di protezione individuale, dei dispositivi medici, dei materiali per gli esami di laboratorio e degli altri beni sanitari presenti immediatamente prima dell’emergenza pandemica e poi acquistati dal Governo e dalle sue strutture di supporto e distribuiti alle Regioni nel corso dell’emergenza pandemica”.
Ed ancora: “di verificare l’esistenza di eventuali ritardi, carenze e criticità nella catena degli approvvigionamenti dei beni, individuandone le cause e le eventuali responsabilità; di indagare su eventuali donazioni ed esportazioni di quantità di dispositivi di protezione individuale e altri beni utili per il contenimento dei contagi”. “Di indagare su eventuali abusi, sprechi, irregolarità, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato l’attività, le procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia da Sars-CoV-2 da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica da Sars-CoV-2.
La commissione dovrà approfondire, in particolare, i seguenti aspetti della gestione dell’emergenza da Sars-CoV-2 da parte del Commissario straordinario, accertando e valutando eventuali responsabilità: «l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale prodotti in Cina, quali a titolo di esempio 800 milioni di dispositivi individuali e la relativa spesa pari a 1,25 miliardi di euro, la corrispondenza di tali dispositivi ai requisiti minimi necessari per la loro utilizzazione e gli importi delle commissioni e provvigioni versate per le relative operazioni; i contratti di appalto e di concessione, la progettazione e realizzazione di strutture e unità sanitarie destinate ai pazienti affetti da Covid-19, degli hub vaccinali, quali ad esempio i centri temporanei di vaccinazione denominati primule, dell’applicazione “Immuni” e della piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta per i contagi da Sars-CoV- 2 e con essi la gestione della fase iniziale della campagna di vaccinazione; l’acquisto di banchi a rotelle per le istituzioni scolastiche allo scopo di garantire il distanziamento tra gli alunni.
Dovrà inoltre verificare e valutare le misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia individuando eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia, contraddittori, contrastanti con i principi costituzionali o valutando se forniti di adeguato fondamento scientifico, anche eventualmente attraverso la valutazione comparativa con la condotta seguita da altri Stati europei e con i risultati da essi conseguiti; dovrà verificare e valutare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite nella adozione e applicazione delle misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia. E verificare e valutare la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e relative proroghe nonchè dello strumento della decretazione d’urgenza.