Giornata dei disturbi alimentari: iniziative a Viterbo e Rieti

Giornata dei disturbi alimentari: iniziative a Viterbo e Rieti

“Quando si parla di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione si pensa immediatamente all’anoressia o alla bulimia, ma esistono forme ancora più subdole e all’apparenza meno gravi come l’ortoressia o la vigoressia. Si riscontra sempre più tra i giovani e non solo, un’ossessione morbosa per la perfezione che si traduce in piani di allenamento fisico molto intensi e schemi alimentari rigidi e carenti dal punto di vista nutrizionale. I filtri e i canoni di bellezza proposti dai social non fanno che alimentare il senso di inadeguatezza che ossessiona molto spesso chi è affetto da questo genere di disturbi”. Così l’Adi, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, in occasione della XII Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla (15 marzo) dedicata alla prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, pone l’attenzione su tutti i tipi di disturbi alimentari e in particolare su alcune forme sempre più difficili da diagnosticare.

Ortoressia

L’ortoressia, per esempio, non ancora catalogata nella nuova edizione del DSM-5 incide sulla sfera relazionale, emotiva e corporea dell’individuo che sostituisce la dimensione di piacere e il senso di soddisfazione procurato dal cibo con quello per l’attenzione rigida e accurata delle regole di un piano alimentare.

Vigoressia

Altra forma emergente soprattutto fra i giovani, catalogata nel DSM-5, è la vigoressia, che si manifesta con una preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto fisico, per i muscoli e in generale per le forme del corpo portandolo a seguire piani di allenamento molto frequenti e intensi o a consumare steroidi nonché grandi quantità di proteine con il rischio di danni metabolici, renali e cardiovascolari.

“Le sindromi più frequenti di Dna (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione) sono ormai molto lontane dai casi classici e più conosciuti di Anoressia Mentale, Bulimia Nervosa o disturbo da Alimentazione incontrollata – ha commentato in una nota Carmela Bagnato, segretaria Adi – Negli ultimi dieci anni, ma soprattutto negli ultimi tre, sono comparsi nella popolazione adulta e giovanissima disturbi alimentari legati a comorbidità psichiatriche, forme purtroppo estremamente severe e difficili da trattare. Patologie che se non riconosciute in tempo e non curate in modo appropriato possono diventare croniche, con conseguenti costi altissimi per l’individuo, per la famiglia e per la società. I filtri bellezza proposti dagli algoritmi social, mode culturali pericolose focalizzate sull’aspetto fisico e su modelli alimentari ritenuti salutari non aiutano sicuramente in questo, anzi costituiscono fattori di rischio rilevanti e spiegano perché alcune categorie siano particolarmente esposte all’insorgenza di disturbi alimentari che esprimono in realtà un malessere identitario profondo.

Sostegno alle famiglie

Secondo gli esperti Adi è importante lavorare sul sostegno che le famiglie possono dare nell’individuare precocemente tali malattie attraverso l’osservazione di cambiamenti fisici importanti e di comportamenti alimentari disturbati come restrizioni, abbuffate, selettività alimentare, ma anche iperattività fisica ed insoddisfazione corporea, preoccupazione esagerata per il cibo e per il peso, isolamento sociale, sbalzi d’umore e la tendenza a evitare alcuni contesti sociali e conviviali legati ai pasti.

“Le famiglie dei pazienti con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione possono essere una grande risorsa anche nel percorso terapeutico sostenendo i propri figli – ha spiegato Annalisa Maghetti, consigliere nazionale Adi – ma a loro volta devono essere aiutate nella gestione di queste patologie che hanno un effetto totalizzante e destabilizzante sull’equilibrio parentale”.

“Solo con un attento lavoro multidisciplinare si può arrivare a una diagnosi precoce del disturbo e del suo trattamento – ha aggiunto Barbara Paolini, presidente Adi – Accompagnato da campagne di prevenzione sui Dna intensive ed estese anche al mondo della scuola e dello sport. La pandemia da Covid-19 ha purtroppo amplificato l’insorgenza di questi fenomeni, l’isolamento non ha certamente aiutato, per questo la comunità scientifica deve attrezzarsi per affrontarli. La diagnosi ed il trattamento appropriato dei Dna sono oggi un’esigenza prioritaria e non sono più prorogabili”.

Iniziative a Vierbo

In occasione della Giornata nazionale sui Disturbi Alimentari nelle farmacie di Viterbo e Provincia verranno affissi poster informativi che offriranno la possibilità di accedere, tramite un Qr Code, all’opuscolo nazionale di informazione realizzato dal ministero della Salute:“Conoscere, Affrontare e Vincere i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione”.

Iniziative a Rieti

Il 15 marzo la Asl di Rieti celebrerà con un Open Day la XII “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla” dedicata ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. L’iniziativa, che si svolgerà dalle  10 alle  17 nell’Ambulatorio Disturbi del Comportamento Alimentare aziendale,   piazza V. Emanuele II  (ingresso Palazzo Dosi), sarà dedicata all’anoressia, alla bulimia e agli altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e sarà rivolta alla popolazione generale, a chi è interessato al tema e ai professionisti della salute: con tale iniziativa la Asl di Rieti intende sensibilizzare e informare sul tema della Giornata e illustrare il modello di intervento dell’Ambulatorio, dalla valutazione alla presa in carico. Durante l’Open Day sarà possibile accedere gratuitamente e senza alcuna prenotazione presso l’Ambulatorio e confrontarsi con l’equipe dedicata che risponderà alle richieste di coloro che ne faranno richiesta.