La Npc tradita dagli americani, Geist e Tucker non pervenuti

La Npc tradita dagli americani, Geist e Tucker non pervenuti

La Npc inciampa sulla più classica delle bucce di banana che, nel caso di specie, è San Severo. Così gli amaranto celeste si complicano maledettamente la vita nel girone – salvezza che, al momento, colloca la formazione reatina ultima con 6 punti unitamente a Ravenna. La partita persa contro i pugliesi conferma, ove ve ne fosse la necessità, i limiti di una squadra che arranca dall’inizio del torneo e che, in corso d’opera, è pure venuta peggiorando il proprio rendimento. Una volta di più oggi, che ogni partita vale come una gara-play off, giusto come quella giocata e persa con San Severo. “Abbiamo disputato una buona partita contro un avversario importante ed al quale faccio i miei complimenti per il successo colto – dice il coach Npc, Gabriele Ceccarelli – Semplicemente loro si sono testimoniati più forti di noi ed hanno vinto con merito”. Il tecnico riminese non manca di addossarsi, com’è ormai sua abitudine, le responsabilità di questo nuovo passo falso. “In settimana abbiamo lavorato sull’aspetto psicologico e mentale – prosegue il tecnico – Ciò onde evitare d’incorrere in errori e debolezze, come spesso è accaduto in stagione e come è successo anche a Chieti, che sovente hanno compromesso tutto, pure la differenza canestri che, alla fine del raggruppamento, potrebbe rivelarsi determinante. Qualche cosa, però, non ha funzionato per il giusto verso e di questo mi assumo ogni responsabilità”. Anche alla conclusione del match contro San Severo i supporters reatini, soprattutto alcuni tra i più sfegatati e, cioè, quelli che “abitano” il settore riservato ai cosi detti ultras hanno scaricato la propria ira per la cocente sconfitta sul “povero” Ceccarelli il quale, “nulla può” giusto perché: nemo ad impossibilia tenetur (nessuno può fare l’impossibile”). (servizio completo sull’edizione dell’11 aprile del Corriere di Rieti)

Valerio Pasquetti