Cava di Torano, niente ricorso. Piovono critiche sul sindaco Calisse

Cava di Torano, niente ricorso. Piovono critiche sul sindaco Calisse

Tempo scaduto per presentare il ricorso al Tar contro la cava di 25 ettari in località ‘Pietra Ritta’ a Torano. La determinazione regionale dirigenziale del 23 marzo aveva dato il via a una vicenda iniziata nel 1973, con l’autorizzazione del Comune di Borgorose e l’affrancazione dei terreni coperti da usi civici da parte della società La Cicolana. I cittadini, scottati da altre cave (mai bonificate) hanno espresso la propria contrarietà, ribadita in un incontro pubblico al quale ha partecipato anche il sindaco Mariano Calisse, con il consigliere Filippo De Sanctis. Pur avendo espresso parere contrario all’apertura della cava, anche nel consiglio comunale di insediamento, la maggioranza non ha presentato ricorso al Tar, facendo leva sul dubbio che tutte le particelle fossero regolarmente affrancate da usi civici. Il consigliere Marino Nicolai aveva scritto una lettera aperta al sindaco, invitandolo a rivedere la propria posizione, i consiglieri regionali del Pd, Mario Ciarla e Salvatore La Penna, hanno presentato un’interrogazione al presidente del consiglio regionale Antonello Aurigemma, per conoscere dal presidente Rocca e dagli assessori Ghera e Palazzo “L’iter di approvazione della determina regionale, approvata a pochi giorni dall’insediamento della Giunta, se il procedimento amministrativo abbia tenuto conto di tutti i pareri, vincoli ambientali, archeologici e della comunità, se l’ente locale abbia preso parte alle conferenze di servizi per il procedimento di autorizzazione, quali siano i pareri resi nelle conferenze dei servizi, quali azioni siano state poste in essere dalla Regione per la tutela del territorio della valle del Cerro e per la verifica/controlli della regolarità dell’iter amministrativo”.

Sull’argomento anche il Pd provinciale. “Il via libera all’apertura di una cava di 25 ettari è uno scempio per l’intero territorio e un affronto per la nostra comunità provinciale”. Il gruppo consiliare ‘Un comune per tutti’ non fa sconti. “siamo a fianco dei cittadini – dichiara la capogruppo Daniela Giuliani -. Il sindaco e la sua Giunta hanno deliberatamente inferto al territorio una grave ferita di cui dovranno rendere conto, decidendo di non proporre ricorso contro una determinazione nefasta. È un fatto grave, il sindaco ha tradito i suoi elettori, violato gli impegni presi in campagna elettorale. Non eravamo allarmisti, ma solo responsabili. La maggioranza ci spieghi come intenderà procedere, dato che nessun giudice potrà sindacare la legittimità della procedura seguita e disporne il suo annullamento. Sosterremo i cittadini nella creazione di un comitato in difesa del territorio”.
Il sindaco Calisse (nella foto) tiene il punto. “Il Pd non ha ancora capito la procedura che ha portato alle realizzazione della cava, procedura che dura da più di 10 anni. Noi, come sempre lavoriamo nelle sedi più opportune per la salvaguardia del territorio. Si continua a chiedere il ricorso al Tar senza avere la minima idea su quale eventuali motivazioni basarlo. Un eventuale ricorso al Tar avrebbe esposto il Comune a soccombere sia giuridicamente che economicamente. L’apertura della cava deve passare attraverso un convenzione con il Comune e lì la società dovrà confermare di avere la proprietà dei terreni”.

Francesca Sammarco