Calcio, la Fifa allarga il Mondiale: in Nord America nel 2026 saranno 48 squadre

Calcio, la Fifa allarga il Mondiale: in Nord America nel 2026 saranno 48 squadre

I Mondiali di calcio del 2026 in Nord America, già la più grande e la più lunga competizione nella storia del torneo, è destinata a crescere ancora di più: la
Fifa è pronta a cambiare format, aggiungendo altre 24 partite, trasformandolo in un “gigante” da 48 squadre che giocheranno 104 match in ben 40 giorni, in tre Paesi diversi: Stati Uniti, Messico e Canada.

L’upgrade dovrebbe essere approvato nella riunione del consiglio direttivo di oggi, scrive il New York Times. Secondo fonti del Nyt “i capi delle sei confederazioni calcistiche si sono incontrati con il presidente della Fifa Gianni Infantino lunedì sera, e nessuno ha sollevato obiezioni al formato proposto”. Oggi dunque è prevista solo una conferma formale.

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Amnesty sul Qatar

Intanto le organizzazioni Avaaz e Amnesty International hanno raccolto oltre un milione di firme in 190 Stati in calce a una lettera che chiede alla Fifa, alla vigilia della sua conferenza annuale in programma in Ruanda dal 16 marzo, di risarcire i lavoratori migranti che hanno subito orribili violazioni dei diritti umani nell’organizzazione dei mondiali di calcio del Qatar. Ne dà notizia Amnesty International con un comunicato sul proprio sito.

La lettera sollecita il presidente Gianni Infantino a utilizzare il fondo creato alla fine dei mondiali del 2022 per risarcire i lavoratori che hanno subito violazioni dei diritti umani e le loro famiglie e a lavorare insieme al Qatar per assicurare che al meccanismo risarcitorio istituito dalle autorità locali possano accedere da remoto i lavoratori che hanno lasciato il paese e le famiglie dei lavoratori che sono morti.

“Questa riunione offre un’altra opportunità alla Fifa per ammettere le sue responsabilità e avviare un programma e un calendario per risarcire direttamente e rapidamente i lavoratori e le loro famiglie. I mondiali di calcio del Qatar sono stati realizzati grazie al loro sacrificio”, ha dichiarato Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia economica e sociale di Amnesty International.

“Quel sacrificio ha portato miliardi di dollari alla Fifa, a fronte di un costo umano fatto di lavoratori morti e di famiglie indebitate. Niente può sostituire la perdita di una persona cara, ma non c’è dubbio che la Fifa abbia le risorse per contribuire a rimediare a queste ingiustizie e a fornire ai lavoratori e alle loro famiglie il sostegno necessario a cambiare le loro vite», ha aggiunto Cockburn.