Il vescovo Piccinonna incontra i giornalisti reatini

Il vescovo Piccinonna incontra i giornalisti reatini

“Vengo con semplicità e in punta di piedi voi dovete parlare, io sono ancora fermo all’ascolto, non sono un vescovo che va a fare scena ma rispondere alle richieste di questa città che ancora non conosco e che quindi devo e voglio ancora ascoltare”. Saluta così i molti giornalisti presenti nella Sala degli stemmi, don Vito Piccinonna, ad una settimana esatta dalla sua ordinazione a vescovo della diocesi reatina. A segnare l’incontro il messaggio di Papa Francesco per la 57esima giornata mondiale delle comunicazioni sul tema: “Parlare col cuore. Secondo verità nella carità”. E ricorda San Francesco di Sales, don Vito e le sue parole. “Basta amare bene per dire bene” come pure il suo punto di ispirazione don Tonino Bello vescovo della terra pugliese “che esortava a vivere e a raccontare con sincerità e guardando col cuore ciò di cui si scrive”.
“Ci sarebbe bisogno di una comunicazione poco ostile – sottolinea il vescovo Vito – per aiutare le persone a pensare e riflettere quindi parlare col cuore e non di pancia. Anche nella Chiesa c’è bisogno di ascoltare e di ascoltarci ed è importante, sempre, parlare con gentilezza e per evitare di distruggere la dignità dell’altro. Ed eccole le parole di Papà Francesco: vivere la verità nella carità”. E torna don Tonino bello. “Tengo molto a lui e ho affidato a lui anche voi insieme a me in questo mio cammino”, e al suo dire che per “fare del bene occorre anche dare un pezzo della propria vita”.  Ed ecco allora che, ribadisce il vescovo Vito. “C’è sempre un passo in avanti che si può fare e far fare anche agli altri e lo si fa anche con le parole”. Da qui il racconto dell’incontro avuto nella serata di venerdì con l’imam della comunità islamica reatina e di quello con i ragazzi della comunità di colle San Mauro. “Bisogna vivere insieme”. Rispondendo alla domanda sulla polemica sul presepe in piazza San Pietro. “Il nome del presepe non si può litigare, lunedì scorso il Vaticano ha sollecitato la Chiesa di Rieti ad allestire il presepe. È una scelta del Santo padre che ha chiesto che tutta la diocesi lo faccia insieme e della diocesi fanno parte 42 comuni. Perché rallentare questo cammino di riscoperta? San Francesco che amava così tanto questa terra, forse più di Assisi, e allora domandiamoci come mai noi ancora non riusciamo ad amarla così?”.

Paola Corradini