Agricoltori inferociti: “Siamo stati svilleneggiati sul palco di Sanremo”

Agricoltori inferociti: “Siamo stati svilleneggiati sul palco di Sanremo”

Agricoltori inferociti: “Siamo stati svilleneggiati sul palco di Sanremo”. “Non possiamo considerare arte e spettacolo quanto avvenuto in queste serate a Sanremo con i fiori presi a calci sul palco e la comicità sgradevole fatta sulla pelle e il lavoro degli agricoltori, definiti falliti in quanto contadini”. Arriva da Cia-Agricoltori una forte condanna per le offese che sono state rivolte al settore primario italiano e che chi dirige lo spettacolo all’Ariston, a quanto pare, non è riuscito a evitare.

Sotto accusa Blanco e Duro

Nel primo caso il riferimento è al cantante Blanco, il cui caso è nbalzato agli onori delle cronache in questi giorni. Il secondo riferimento è al comico Angelo Duro, il cui monologo gli ha attirato più critiche che apprezzamenti.

Conferenza a Roma

Tutto questo avveniva a Sanremo proprio mentre la Cia a Roma, in occasione della sua IX Conferenza Economica, metteva insieme istituzioni e organizzazioni produttive per lanciare il piano d’azione con le “Agricolture al Centro”, un progetto che parte dalla strategicità del settore dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale per costruire misure concrete di sviluppo e ripresa per tutta l’Italia.

La IX Conferenza Economica di Cia-Agricoltori Italiani ha tra l’altro avuto come ospite Mariia Didukh, direttore del Forum Agrario Nazionale Ucraino, cui l’organizzazione ha voluto dedicare una parte della sua seconda giornata di lavori, proprio in contemporanea con l’intervento del premier Volodymr Zelensky al Parlamento Ue.

“L’Ucraina sta attraversando i momenti più difficili della sua storia di indipendenza – ha detto nel suo intervento Didukh – e l’industria agroalimentare lavora in condizioni difficili. Prima della guerra, il settore agricolo rappresentava il 20% del Pil del Paese e nel 2022 è diventato la base delle esportazioni ucraine (53% di tutte le esportazioni), garante delle entrate in valuta estera e strumento di sostegno dell’economia ucraina”. Adesso, “Oltre alle perdite dovute alle operazioni militari, in Ucraina c’è anche una crisi energetica”. Per questo, “chiediamo gentilmente” a Cia come a tutta l’Europa agricola “di considerare la possibilità di sostenere l’estensione delle condizioni commerciali preferenziali tra Ucraina e Ue almeno fino alla fine del 2024”.