Dimissioni dal sapore agrodolce per il consigliere comunale Franco Cipriani

Dimissioni dal sapore agrodolce per il consigliere comunale Franco Cipriani

Saranno dimissioni dal sapore agrodolce quelle che, stamattina, protocollerà il consigliere comunale di minoranza di Fara in Sabina, Franco Cipriani. L’ultimo, in ordine di tempo, a lasciare la carica dopo i colleghi Vincenzo Mazzeo e Lara Scipioni, che hanno ratificato la loro uscita dall’aula consiliare qualche giorno fa.

Non che Cipriani – che formalizzerà la sua uscita solo oggi per via di impegni professionali – non fosse d’accordo con il “merito” dell’iniziativa, ovvero sancire un ricambio all’interno del consiglio; è nel “metodo”, ovvero nel “come” si sono svolti i fatti, che l’esponente del Pd non si trova. E nel fornire la sua versione dei fatti, ricorda come “l’idea originale, concordata anche con i vertici del partito, era quella di ratificare le dimissioni all’inizio dell’estate, e comunque dopo il prossimo consiglio comunale. E invece, quasi all’improvviso, e all’insaputa di molti, me compreso, nel giorno in cui, la scorsa settimana, si sono tenute alcune commissioni, qualcuno evidentemente ha deciso in autonomia di anticipare le cose. E questo, francamente, non è molto corretto, né nei confronti del sottoscritto, né degli organi politici di riferimento”. Vedi alla voce Alessandro Spaziani, il segretario del Pd che, nel giorno dell’annuncio, pareva un po’ sorpreso pure lui. Spaziani che ora, da neoconsigliere comunale, si troverà a dover gestire un gruppo consiliare non da tre bensì da due soli elementi, stante la volontà di Carlo Desideri di rimanere fuori dal partito. Almeno per ora. Un gruppo, peraltro, più che mai eterogeneo, nel quale sono confluite le due anime del partito che, volente o nolente, spuntano di nuovo fuori: quella del rinnovamento, da una parte, e quella che richiama il passato, dall’altra.

Il che basta e avanza per riaccendere le polveri della Federazione provinciale di Sinistra Italiana, che in una nota punzecchia e non poco i dem. “Purtroppo, siamo all’ennesima puntata della saga del Pd – tuonano quelli di Sinistra Italiana – che continua a sacrificare la volontà degli elettori, cosa gravissima, per i propri equilibri interni. Consideriamo questo comportamento esecrabile ed abbiamo la presunzione di averlo previsto. Ci dispiace di non essere riusciti ad evitarlo e a risparmiare ai cittadini questo ulteriore triste spettacolo. Fara Sabina, da roccaforte della sinistra in provincia di Rieti, è diventato un feudo della destra, e non è una coincidenza che questo sia avvenuto dal 2010 in poi, cioè da quando è nato il Pd, un partito la cui unica prospettiva è l’occupazione delle istituzioni senza alcun progetto di cambiamento della società”. Della serie “ci risiamo”.

Paolo Giomi