Dimore storiche danneggiate, l’Adsi “Necessari urgenti interventi per il recupero”
Il borgo di Fara Sabina sempre più “capitale” delle dimore storiche. La 13esima giornata nazionale dedicata agli immobili di pregio ha visto una grandissima partecipazione: oltre 400 tra le più prestigiose e importanti dimore storiche private italiane sono state aperte gratuitamente ai visitatori per far conoscere ville, palazzi, giardini e castelli non sempre fruibili al pubblico. Un’occasione speciale per vivere la cultura e la storia italiana attraverso visite in spazi privati.
E la Provincia di Rieti, ancora una volta, ha svolto un ruolo di primo piano all’interno della manifestazione: hanno aperto al pubblico Palazzo Colelli, a Rieti, CastelloPinci a Castel San Pietro (Poggio Mirteto), Parco Camuccini a Cantalupo in Sabina, Villa Vecchiareli, ancora nel capoluogo, e Palazzo Martini, a Fara in Sabina. La giornata ha registrato il tutto esaurito, con decine di visite gratuite prenotate in tutte le dimore aperte. Grande soddisfazione dei visitatori, che hanno potuto conoscere e visitare luoghi solitamente non aperti al pubblico, inoltre visitarli accompagnati dai proprietari che hanno raccontato storie e aneddoti sui luoghi, sulle famiglie e su illustri ospiti che vi hanno soggiornato o passato del tempo. Questo ha reso la giornata un’occasione speciale. Soddisfatti anche i proprietari delle dimore storiche che hanno accolto visitatori attenti e desiderosi di conoscere storia e cultura del territorio. Nello stessa giornata si è tenuto, a Palazzo Martini, un’importante incontro istituzionale alla presenza del presidente della Provincia di Rieti, Roberta Cuneo, dell’assessore regionale alle infrastrutture. Manuela Rinaldi, e del Commissario Straordinario alla ricostruzione post-sisma 2016, Guido Castelli, il padrone di casa, Riccardo Martini delegato dell’Associazione dimore storiche (Adsi) per la Provincia di Rieti. Si è parlato anche di ricostruzione post-sisma, degli interventi in corso e della burocrazia che regola il processo di sblocco e restauro di immobili. Infatti, molte delle dimore storiche della provincia di Rieti e non solo, sono attualmente inagibili, o comunque in attesa di definizione delle pratiche per i restauri a causa del sisma del 2016.
“Le dimore storiche italiane sono un prezioso tassello del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, la cui attrattività turistica è in crescita e riconosciuta da tempo – ha sottolineato il commissario al sisma Guido Castelli -. Anche numerose dimore presenti nel Cratere del 2016 hanno subito danni che ne hanno causato la chiusura o la necessità di compiere interventi di riparazione. Per questo dobbiamo mettere in campo ogni sforzo per farle tornare agibili e fruibili” ha concluso Guido Castelli.
Paolo Giomi