Arresto Messina Denaro, i carabinieri lo attendevano da tre giorni. Ha tentato di fuggire
I carabinieri di Ros e Gis (Raggruppamento operativo speciale e Gruppo di intervento speciale) e i magistrati coordinati dal procuratore aggiunto della Dda Paolo Guido attendevano da tre giorni Matteo Messina Denaro alla clinica La Maddalena di Palermo. La Dda da mesi seguiva la pista della malattia del superlatitante che è diventata improvvisamente calda nelle ultime settimane. La certezza tre giorni fa quando è stato confermato che Andrea Bonafede, così si faceva chiamare, aveva una seduta di chemioterapia.
Dalla cliniica in mattinata è stato emesso un comunicato.
Il comunicato della clinica
“In ordine all’arresto di Matteo Messina Denaro, eseguito oggi in area limitrofa all’Ospedale La Maddalena, si precisa che lo stesso era in terapia oncologica sotto falso nome presso la Casa di Cura. Sono state date immediate disposizioni alla Amministrazione, alla Direzione Sanitaria, ai Medici del reparto e al personale parasanitario di fornire alle Forze dell’Ordine, che si ringraziano, tutta la documentazione clinica del paziente e puntuali risposte alle informazioni richieste”.
Tentativo di fuga
Messina Denaro ha tentato la fuga ed era riuscito ad allontanarsi ancora una volta ma arrivato in un bar è stato catturato. È quanto si è appreso in ambienti della clinica La Maddalena dove era in cura da un paio d’anni “o almeno uno», dice un medico ad Agi, per un tumore in zona addominale. Nella struttura sanitaria era andato per fare un tampone antiCovid, dovendo essere ricoverato in day hospital. Aveva dato un nome fittizio, Bonafede.
Era stato operato
“Frequentava la clinica – dice il medico – ed era stato operato in Chirurgia, ora veniva seguito in Oncologia. Stamattina alle 6 non c’era nulla, poi i miei collaboratori mi hanno chiamato: ci sono i Ros, mi hanno detto, e si è presentato un militare in assetto di guerra, stiamo cercando una persona, mi ha detto, stia tranquillo.
“Carabinieri in assetto da guerra”
“In ogni piano c’era uno di loro, dei carabinieri in assetto di guerra” ha continuato a raccontare il medico (che preferisce rimanere anonimo), “lui è scappato, è andato fuori al bar e lo hanno preso. Ha tentato la fuga al bar e c’è stato molto trambusto. Era seguito in chirurgia dove è stato operato e oncologia, era venuto qua per un tampone stamattina e poi per seguire i trattamenti con un altro nome, era un paziente noto alla clinica, ha fatto anche dei trattamenti. Un anno sicuramente per il day hospital. Ma non avevamo alcuna idea di chi fosse, figuriamoci se potevamo saperlo o riconoscerlo”.