Dieci anni fa l’elezione di Papa Francesco

Dieci anni fa l’elezione di Papa Francesco

Il 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, dopo due giorni di conclave, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, venne eletto Papa, assumendo il nome di Francesco in onore di san Francesco d’Assisi. E’ stato il primo sudamericano, e il primo gesuita, a salire al soglio pontificio.

“Fratelli e sorelle, buonasera”

Le sue prime parole furono “Fratelli e sorelle, buonasera” un saluto che sembrava uscito da un annuncio televisivo e che preannunciava quello che sarebbe venuto più tardi. Cioè: Bergoglio il Papa dei media e delle cento interviste,  il Papa nazional-popolare (come quando esaltava il neorealismo e le melodie familiari anni Trenta, tipo “Torna piccina mia”). Bergoglio che riceve i biker delle Harley-Davidson con il pollice destro levato e che quando deve affrontare i conti in rosso dello Stato Vaticano ammette candido e disarmante: “Non sono mica Mandrake”.

Bergoglio, infine, che lascia intendere come la musica sia cambiata, cari fratelli e sorelle. Ora si balla su un altro spartito. Venne eletto dieci anni or sono, del resto, proprio per portare una ventata d’aria fresca in una Chiesa col fiatone, stordita dallo shock dell’abdicazione di Benedetto XVI. Il quale sì avrebbe continuato fino alla fine a spiegare il gesto con l’età, ma nessuno si è mai tolto di mente che il suo fosse anche un rivoluzionario mandare il tavolo a gambe all’aria.

Il Papa “green”

Soprattutto Bergoglio il Papa “verde”, attento come pochi mai al tema dell’ambiente e alla cura della Terra, culla del Creato tanto da dedicare al tema un’enciclica, la “Laudato Sì”. Scritta nel 2015 è stata diffusa anche a colpi di tweet in ossequio allo stile social che ha caratterizzato questa parte del magistero del Papa argentino. Il titolo richiama il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi.

Papa Francesco: la cultura dello spreco e dello scarto è una pestilenza

Se il Patrono d’Italia loda le opere della Creazione, Francesco firma una serie di riflessioni sulla cura della casa comune. Lo fa in sei capitoli; dall’analisi di quello che è successo alla terra alle linee di azione passando per il concetto di ecologia integrale e l’educazione alla spiritualità ecologica.

L’incontro con Greta

“Laudato Sì”, ma non solo. Col passare del tempo il problema ambientale si è aggravato. Nel corso del decennio Greta Thunberg, con il suo sciopero per il clima ha dato il là a un movimento di protesta capace di coinvolgere milioni di giovani in tutto il mondo: i “Friday For Future”.
Francesco e Greta così diversi, così ugualmente determinati a dare una mano per salvare il Pianeta. E così l’incontro tra i due, avvenuto in Vaticano nel 2019, ha avuto il sapore di una investitura. L’incoraggiamento ad andare avanti da parte del Pontefice, il riconoscimento della ragazzina che ha sfidato Trump del
Papa come “primo leader mondiale ad affrontare l’acuta crisi del clima”.

La pandemia

Tutto questo prima del Covid. È il 2020 ed esplode la pandemia che cambierà il mondo e che porterà, ancora una volta, Bergoglio a riflettere sulla delicatezza della questione ambientale: “La pandemia del Covid – dice Francesco nel videomessaggio per la Giornata della terra 2021 – ci ha insegnato questa interdipendenza, questo condividere il pianeta. Ed entrambe le catastrofi globali, il Covid e il clima, dimostrano che non abbiamo più tempo per aspettare. Che il tempo ci incalza e che, come il Covid-19 ci ha insegnato, sì abbiamo i mezzi per affrontare la sfida”.