Il Papa all’Angelus: “Non dimenticare le vittime del terremoto in Turchia e Siria”

Il Papa all’Angelus: “Non dimenticare le vittime del terremoto in Turchia e Siria”

Il Papa all’Angelus: “Non dimenticare le vittime del terremoto in Turchia e Siria”. “Continuiamo a stare vicini con la preghiera e il sostegno concreto alle popolazioni terremotate di Siria e Turchia. Stavo vedendo le fotografie di questo dolore e questa catastrofe. Preghiamo per loro e non dimentichiamoli”. ha detto oggi Papa Francesco.

Il richiamo del Papa ad aiutare concretamente le vittime del terremoto giunge a ridosso dei numerosi inviti della Chiesa cattolica alla mobilitazione per la raccolta degli aiuti e, soprattutto, per la fine delle sanzioni che attualmente colpiscono la Siria. Nei prossimi giorni le chiese italiane vedranno una colletta apposita per aiutare i copliti. “Ovviamente la sospensione delle sanzioni – commenta Paolo Beccegato, vice direttore di Caritas italiana, responsabile dell’area internazionale – è una buona notizia”. “Un conto – precisa – sono le sanzioni, l’abbiamo capito anche con la Russia, alle singole persone che hanno un impatto solo sui beni di quelle persone. Altro conto quando si tratta di sanzioni più generali a interi beni, compresi i prodotti che non vengono resi disponibili sul mercato per tutti. In questo caso la notizia è di per sé buona perché hanno sospeso sanzioni che potevano avere un impatto sulla popolazione”.

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Dopo aver tracciato la mappa dei bisogni delle popolazioni terremotate, Caritas Siria sta operando tra Latakia e Aleppo per portare supporto agli sfollati che hanno trovato nei vari centri di accoglienza allestiti dalle autorità e dalle agenzie umanitarie operanti in loco.

Ad Aleppo, secondo quanto appreso dal Sir, Caritas Siria sta distribuendo cibo, acqua, materassi e coperte grazie anche all’aiuto dei volontari dell’Emergency response unit di Caritas Libano. Tra i centri serviti anche quello della moschea Abdul Majeed sita nel distretto di Karm Al-Jabal (Aleppo). Operatori di Caritas Siria sono al lavoro anche nel governatorato di Tartous e a Latakia, importante città costiera siriana. Attiva anche la donazione di sangue all’interno di cliniche mobili Caritas. “Se guardiamo al dato degli sfollati, sono circa 75.000 in Turchia e 5 milioni in Siria. Ecco questo dato fa riflettere moltissimo. È chiaro che il dato relativo ai morti in Siria è abbondantemente sottostimato perchè resta il fatto che molte delle aree, come anche in Turchia, non sono ancora state completamente raggiunte, come i moltissimi villaggi e le moltissime aree soprattutto quelle in zone controllate da gruppi ribelli, nelle zone in guerra. La zona al nord della Turchia è passata, nel corso di questi lunghi 12 anni di guerra, da circa 1 milione a 4 milioni come popolazione, questo fa capire la densità, ecco tutto questo resta molto preoccupante”.

“La colletta ufficiale della Chiesa italiana è programmata per domenica 26 marzo, la quinta di Quaresima. La Cei – conclude Beccegato – si è mobilitata al massimo livello stanziando fondi. Caritas Siria e Caritas Turchia sono attive sul territorio. Le Caritas vicine, come Caritas Libano, mandano gruppi di volontari, abbiamo degli operatori che stanno distribuendo generi umanitari, accogliendo le persone sfollate nelle chiese, nelle strutture, allestendo mense. Insomma, massimo sforzo in questa fase di primissima emergenza in vista, poi, del lunghissimo lavoro per la ricostruzione”.