Roma Nord-Viterbo ancora tra le 10 peggiori ferrovie d’Italia. Il rapporto Legambiente
Ferrovia Roma Nord-Viterbo ancora tra le 10 peggiori d’Italia. Il rapporto Legambiente. E’ stato presentato il dossier Pendolaria 2023 ed è tornata anche la classifica delle peggiori linee della Penisola. Nelle prime posizioni le Ex linee Circumvesuviane, la Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo, la Catania-Caltagirone-Gela, a seguire Milano-Mortara, Verona-Rovigo e Rovigo-Chioggia, Genova-Acqui-Asti, Novara-Biella-Santhià, Trento-Bassano Del Grappa, Portomaggiore-Bologna, Bari-Bitrittò.
Roma Nord tra le peggiori ferrovie d’Italia
Il dossier non fa che confermare quanto i pendolari della linea denunciano ormai da anni, il comitato Pendolari Roma Nord in testa. Solo la scorsa settimana un convoglio si è fermato per più di un’ora in galleria al buio nei pressi di Piazzale Flaminio. I viaggiatori sono stati costretti a scendere e percorrere ultimo tratto a piedi, sui binari, illuminati dai led degli smartphone. Il comitato continua a far sentire la sua voce non solo per la questione dei treni ma anche per la sicurezza stradale nella vicina Flaminia.
AUMENTO PEDAGGI A24, CHIESTO INCONTRO CON SALVINI
Protesta in tv
Dunque il 23 gennaio dalle ore 7.30 una delegazione del comitato parteciperà a un collegamento con la trasmissione “Buongiorno Regione in onda su Rai “. Il collegamento avverrà da Castelnuovo di Porto.
DIRETTA TV
Il 23 dalle ore 7.30 saremo su Rai 3 durante la trasmissione BUONGIORNO REGIONE. BASTA MORTI SULLA FLAMINIA.
Facciamoci vedere, facciamoci sentire giovedi 23 a castelnuovo!#viaflaminia #insicura #bastamorti #romanord pic.twitter.com/TeAYsUtbhQ— Pendolari Roma Nord (@PendolariRMNord) February 21, 2023
Il rapporto Legambiente
Tornando al rapporto Legambiente l’associazione fa notare che “nonostante dei timidi miglioramenti, in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta”. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro, con pesanti ripercussioni sul sud Italia, sono” i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate”.