L’Asd Monterotondo 1935 si mobilita per Valeria, bimba affetta da osteosarcoma

L’Asd Monterotondo 1935 si mobilita per Valeria, bimba affetta da osteosarcoma

Valeria è una bambina di 9 anni che da mesi sta combattendo contro un osteosarcoma al ginocchio. La bambina, residente a Roma, attualmente è in cura presso il reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna (nella foto), città dove tutta la famiglia si è trasferita dopo la diagnosi. “A settembre dopo 6 cicli di chemio adiuvanti è stata sottoposta ad una operazione di rimozione del tumore e di impianto di protesi integrale, purtroppo l’operazione non ha avuto esito positivo. Dopo 4 giorni Valeria ha avuto una ischemia dell’arteria poplitea con 2 crisi compartimentali, 2 interventi di fasciotomia e purtroppo quando ormai si era fugata ogni possibilità di salvare l’arto, amputazione sopra il ginocchio con un totale di 5 interventi dal 29 settembre al 25 ottobre – racconta Matteo Vanni, il papà di Valeria. Matteo Vanni ha deciso di aprire una raccolta fondi su GoFundMe per affrontare la difficile situazione. La solidarietà per la piccola Valeria non si è fatta attendere e sta continuando in rete, al momento sono stati donati 27.200 euro.

Striscione

Grande mobilitazione anche dal mondo dello sport, in particolare, ieri, anche l’ASD Monterotondo 1935 ha voluto esprimere vicinanza a Valeria, esponendo uno striscione poco prima dell’inizio della partita “Valeria non mollare”.
Anche Emanuele Lambertini, atleta paralimpico di scherma in carrozzina non ha esitato a testimoniare tutto l’affetto per la piccola Valeria. Fondamentale in questa storia anche l’aiuto di Ageop – Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica che si sta occupando dell’alloggio della famiglia. “Le protesi sono molto care e per una bambina sono necessari costanti aggiornamenti che devono seguire lo sviluppo della crescita.

Necessarie 3 protesi

A questo si deve aggiungere che per garantire una qualità di vita migliore, Valeria ha bisogno di tre protesi: una per camminare, una per praticare sport e l’ultima per fare il bagno e lavarsi senza il nostro aiuto – spiega Matteo – per un costo con componenti standard non tecnologicamente avanzati di 25 mila euro annui. Il sistema sanitario passa una somma che copre Il modello base ma non la protesi per correre né quella per l’igiene personale. Essendo Valeria una bambina di 9 anni le protesi vanno aggiornate al suo sviluppo continuamente con costi elevati oltre a quello delle protesi stesse”.

“La normativa sulle protesi è quella del 1999 e non contempla le protesi per lo sport, fondamentali per uno sviluppo corretto né quelle da bagno. I costi delle protesi sono elevatissimi con componenti che possono arrivare a decine di migliaia di euro per un solo ginocchio elettronico che comunque va sostituito dopo qualche anno”. Conclude il padre di Valeria.

Per chi volesse contribuire la campagna è raggiungibile al link https://gf.me/v/c/gfm/help-valeria-on-her-way-to-full-recovery