Pd, nel Lazio Viterbo e Frosinone hanno votato per Bonaccini

Pd, nel Lazio Viterbo e Frosinone hanno votato per Bonaccini

 Anche a Roma e nel Lazio, fatta eccezione per Viterbo e Frosinone, Elly Schlein ha ottenuto il pieno di consensi alle primarie per la segreteria del Pd. Nella Capitale Schlein ha conquistato 43.834 voti pari al 69,13 per cento, mentre Stefano Bonaccini si è fermato al 30,87 per cento pari a 19.574 voti. Scenario simile nella provincia romana, dove Schlein si accaparra il 65,8 per cento delle preferenze, per un totale di 13.924 voti, mentre Bonaccini si ferma al 34,2 per cento e a 7.224 consensi.

E a guardare il territorio regionale il dato medio complessivo del Lazio vede Elly Schlein al 62,65 per cento e Stefano Bonaccini al 37,35 per cento. La sfida tra i due finisce con un 3 a 2: la nuova segretaria del Pd ha conquistato tre città con le relative province (Roma, Rieti e Latina) mentre Bonaccini si è affermato in due capoluoghi (Viterbo e Frosinone). Si dovrà aprire ora una fase di confronto e riflessione anche per i dirigenti locali del Partito democratico: la segreteria romana, in capo al deputato Andrea Casu, va rinnovata da tempo, quella laziale, di Bruno Astorre, va rimessa a una fase congressuale regionale.

Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd, ha sconfitto Stefano Bonaccini

I dati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull’affluenza alle primarie del 26 febbraio e i risultati del voto. Votanti: 1.098.623. Risultati: Schlein 587.010 (53,75%), Bonaccini 505.032 (46,25%).

La prima mossa: tesseramento

La prima mossa politica di Elly Schlein segretaria è quella di riaprire il tesseramento Pd. “Dopo la straordinaria partecipazione alle primarie vogliamo lavorare da subito per aprire il prima possibile il nuovo tesseramento”, ha detto oggi al Nazareno. “Già ci arrivano tanti messaggi, è una occasione straordinaria per aprire le porte affinché il popolo delle primarie sia coinvolto sulla scelta della nuova segretaria ma anche per entrare pienamente a far parte di questa comunità democratica”.

Una mossa che ha una duplice ratio: allargare la base degli iscritti e “fidelizzare” il popolo delle primarie ma anche rispondere alle critiche, arrivate dall’area Bonaccini, sulla ’contraddizione’ tra il voto degli iscritti e quello dei gazebo. “Sono emerse alcune contraddizioni, a partire dal fatto che ci sono due vincitori diversi tra gli iscritti e tra gli elettori”, ha detto Alessandro Alfieri. Riaprire il tesseramento potrebbe servire anche a ridurre quel ’gap’ tra le due consultazioni.

Argomenta Alessandro Zan, parlando con i cronisti al Nazareno: “La verità è che stavolta il voto degli iscritti è stato così basso che la partecipazione alle primarie di tanti che si erano allontanati, il ritorno di delusi e l’arrivo di nuovi elettori colpiti della novità e il cambiamento di Elly, ha determinato questo risultato. Ed è giusto riaprire il tesseramento per coinvolgere chi ha partecipato ai gazebo, far sì che quella non sia stata solo una partecipazione una tantum e permettere agli iscritti di incidere”.