Il commissario Castelli: “La ricostruzione riparte: 1.703 cantieri avviati, 800 finiti”

Luca Feliziani
15/05/2023

Il commissario Castelli: “La ricostruzione riparte: 1.703 cantieri avviati, 800 finiti”

A quattro mesi dal suo insediamento, il commissario straordinario alla Ricostruzione, Guido Castelli, al Corriere di Rieti fa il punto della situazione per quanto riguarda il cratere reatino. A che punto è la ricostruzione nel cratere reatino con un occhio particolare ad Amatrice e Accumoli?
“Secondo l’ultimo dato disponibile nel Lazio le domande di ricostruzione sono quasi 3mila, e i cantieri avviati 1.703. Ad Amatrice sono state presentate 1.107 richieste di contributo, di cui oltre la metà possono partire e 179 edifici sono stati completati. Mentre ad Accumoli le richieste presentate sono 218, di cui 111 concesse. La pandemia, le criticità legate ai crediti fiscali e le distorsioni del superbonus, che aveva penalizzato l’Appennino centrale, hanno certamente impattato negativamente sul percorso di ricostruzione. Per imprimere un’accelerazione decisa adesso è fondamentale passare dalla fase delle norme a quella dei cantieri. È a questo sto lavorando – in stretta connessione con la regione e il nuovo direttore dell’Usr Lazio Stefano Fermante – per sbloccare molte situazioni che affliggono, in particolare, i centri più devastati”.
Quante persone oggi sono rientrate nelle loro abitazioni distrutte dal terremoto del 2016?
“Sono stati conclusi 794 cantieri. Mi è ben chiaro che ci sia ancora molto da fare e questa consapevolezza è uno stimolo a fare di più, per tutti. Inoltre, su mandato del governo Meloni e grazie alla preziosa collaborazione di Paolo Trancassini – stiamo anche rispondendo alla necessità di affiancare alla ricostruzione materiale la riparazione sociale ed economica. Per contrastare il processo di spopolamento e impoverimento dell’Italia centrale stiamo mettendo in campo una strategia, supportata da risorse importanti, basata su servizi, sostegno all’imprenditoria locale, sostenibilità e creazione di collegamenti migliori. La ripartenza non può prescindere da un nuovo sviluppo e dal mantenimento dei servizi. La battaglia che insieme a Paolo Trancassini abbiamo “vinto” per il mantenimento, in deroga, delle classi scolastiche va in questo senso”.
Quali difficoltà hanno incontrato le imprese con l’aumento delle materie prime? Difficoltà superate o il problema c’ ancora?
“La congiuntura economica certamente non è stata di aiuto. L’aumento del costo delle materie prime è stato considerevole e le contromisure adottate hanno richiesto tempo e risorse. Confidando nel sostegno del mondo bancario, attore fondamentale nel processo di ricostruzione, dobbiamo far sì che le imprese possano tornare a operare contando su maggiori certezze”.
Che impatto economico possono avere sul territorio la nascita dei centri di ricerca e cultura?
“A Rieti, grazie ai fondi del Piano nazionale complementare sisma 2009 e 2016, si sta realizzando in collaborazione, con la Sapienza e con l’Università della Tuscia, il Centro di ricerca sull’economia circolare e sulla salute. La città sarà sede anche di uno dei Depositi per i beni culturali salvati dal terremoto. La strategia prevede che il centro venga valorizzato anche con articolazioni utili a valorizzare le opere d’arte custodite. Sarà anche fondamentale la nostra capacità, come comunità della ricostruzione composta da istituzioni, atenei, imprese e attori sociali, di saper cogliere questa opportunità e tradurla in posti di lavoro, competenze e future occasioni di crescita. Da questo punto di vista la collaborazione con il Sindaco Sinibaldi sta dando risultati molto positivi. Grazie al dinamismo di Daniele, Rieti si sta rivelando uno dei perni del rilancio dell’Appennino Centrale”.
Anche i bandi di NextAppennino rivolti alle imprese, al terzo settore e ai partenariati pubblico-privati hanno avuto un buon riscontro.
“Nel cratere laziale sono stati assegnati 22,5 milioni di euro, che produrranno oltre 33 milioni di investimenti. Dobbiamo stimolare sempre di più il tessuto imprenditoriale e sociale visto che, insieme all’assessore Rinaldi abbiamo rilevato che nel Lazio la risposta ad alcuni bandi di NextAppennino è stata meno significativa rispetto ad altri territori. È un impegno che dobbiamo garantire come struttura commissariale e come Regione. Il rilancio e lo sviluppo dell’entroterra laziale non può prescindere da un forte protagonismo delle imprese e degli operatori economici”
La filiera istituzionale Provincia-Regione-Governo con la presenza anche dell’assessore Rinaldi potrebbe agevolare la  ricostruzione e in che modo?
“La condivisione delle soluzioni è degli obiettivi tra le istituzioni è fondamentale, perché la ricostruzione è fatta di norme che vanno tradotte in una realtà che si è spesso rivelata complessa. Per questo una governance multilivello è essenziale, in modo che i nodi del territorio vengano prontamente intercettati e raggiungano rapidamente le sedi più opportune per essere risolti. Con l’assessore Rinaldi, in particolare, il rapporto di collaborazione avviato è ottimo. Di Paolo Trancassini ho già detto, ma non posso non ricordare il rapporto quotidiano e proficuo con i sindaci, veri motori della ricostruzione”.
Si può parlare di una ricostruzione anche delle infrastrutture (strade, ferrovie) in un territorio storicamente isolato?
“Parlarne è un dovere. Conosciamo i disagi dovuti ai danni che le strade hanno subito a causa del terremoto e Anas sta portando avanti lavori ingenti di riparazione. Dobbiamo disporre di una rete viaria capace di resistere ai terremoti e di collegare adeguatamente l’entroterra. Grazie al Piano nazionale complementare sisma, insieme alle risorse Statali entro giugno avremo “messo a terra” circa un miliardo per la viabilità del cratere. Per quanto riguarda il Lazio parliamo di 188 milioni di euro destinati ad alcuni tratti della Salaria e della Picente, al ponte del fiume Castellano e alla variante di Amatrice. Con i sindaci di Amatrice, l’Aquila e Montereale abbiamo convenuto di proporre ulteriori finanziamenti da destinare alla parte laziale della direttrice Amatrice – l’Aquila. Ricostruire e programmare allo stesso tempo: questa la sfida”.

Luca Feliziani