Alla Caritas diocesana file sempre più lunghe, aumentano le richieste di aiuto

Alla Caritas diocesana file sempre più lunghe, aumentano le richieste di aiuto

Un aumento costante e preoccupante di richieste di aiuto. La pandemia e i conflitti hanno aggravato la crisi economica aumentando, di conseguenza, i numeri della povertà. Gli ultimi dati scorporati dalla Caritas provinciale, parlano da soli: nel 2021 gli accessi al servizio sono stati 2120, rispetto ai 2681 del 2022. Un aumento considerevole, che pone degli enormi punti interrogativi. Gli accessi al servizio hanno riguardato, generi alimentari e prodotti di primissima necessità. Nel corso dell’anno appena concluso in aumento anche le tessere per i nuclei familiari. Nel 2021 sono state registrate 240 tessere, contro le 287 del 2022. Le card fanno riferimento a persone che si rivolgono allo sportello in maniera abitudinaria e ogni tessera comprende una media di 3 persone per nucleo.

Facendo un rapido calcolo nel 2021 le richieste di aiuto costante hanno coinvolto circa 720 persone, mentre nel 2022 abbiamo circa 861 cittadini. Richieste di aiuto che spaziano dai pacchi per alimenti, per il pagamento di una bolletta o le rate del condominio. I centri di accoglienza e carità, parlano di un aumento del 79% rispetto al 2019 per le richieste di aiuto delle famiglie che si sono rivolte alle mense francescane. Una tendenza scandita da ulteriori segnali di peggioramento dei costi della vita, aumentati dell’8% nel 2021 e che nel 2022, rispetto ai dodici mesi precedenti, è salito di un ulteriore 18%. “Assistiamo senza dubbio ad un aumento preoccupante delle richieste di aiuto sul territorio provinciale – ha commentato il presidente della Caritas della provincia di Rieti, don Fabrizio Borrello – . I dati appena scorporati danno una chiara chiave di lettura del problema povertà. Dall’inizio della pandemia ad oggi, con la guerra in Ucraina, che purtroppo non da segni di resa, le richieste di interventi da parte dei servizi della Caritas sul territorio sono in costante aumento. Le prime settimane del nuovo anno stanno seguendo questo stesso andamento negativo”. Un dato allarmante in linea con l’ultimo Rapporto Istat e che sicuramente deve far riflettere.

Marco Staffiero