All’auditorium Santa Scolastica grande successo della mostra dal titolo “Aperta Mente”

All’auditorium Santa Scolastica grande successo della mostra dal titolo “Aperta Mente”

All’Auditorium di Santa Scolastica, durante l’evento, “Vieni a giocare con noi”, organizzato dagli specialisti del Ser.D Unità Patologia e Dipendenza della Asl di Rieti, non si è parlato solo di patologie di abuso ma anche del superamento dello stigma per le malattie mentali.
Grande è stato l’interesse suscitato, tra gli studenti delle scuole superiori reatine intervenuti all’incontro, dall’intervento del dottor Pompeo Martelli su ‘Salute mentale e Stigma’. E Proprio per rendere ancora più chiaro il concetto di Stigma gli organizzatori hanno allestito all’interno dell’Auditorium una mostra dal titolo “Aperta Mente” che ha visto esposte alcune opere opere realizzate da pazienti dei servizi di salute mentale della Asl di Rieti.
Grande il successo per quelle realizzate da Alice Ciannamea, artista pugliese ma residente a Rieti ormai da diversi anni. È stata lei a raccontare attraverso i suoi quadri e i suoi disegni lo “Stigma”.
Volti, sguardi, mani, figure sofferenti ma che nascondono negli occhi una speranza.
“Raccontare un disagio mentale è difficile – ha spiegato Alice Ciannamea – perché significa dover mostrare una parte della propria anima che tendenzialmente si vuole tenere nascosta come se essere etichettati come una persona che ha una patologia, un disturbo mentale, sia una sorta di onta e di vergogna. Essere aiutati, chiedere aiuto in momenti di difficoltà e riuscire ad avere una diagnosi chiara ed essere supportati da persone competenti è fondamentale perché in qualche modo si riesce a dare alle persone e al paziente, la possibilità di convivere con quello che può essere un disagio mentale”. Le parole pronunciate Alice le ha trasferite su tele e fogli, come per esempio il viaggio di chi deve affrontare la depressione. Un corpo e un volto che, in cinque tavole diverse, scompaiono lentamente fino a rimanere un’ombra. O come ancora la sofferenza, la solitudine, la paura che si fondono in volti spezzati o inframmezzati da colori. L’arte è anche questo: raccontare la vita.

Paola Corradini