Clar dopo 32 anni chiude il bilancio 2022 in perdita. Lorenzoni: “L’azienda è solida”

Clar dopo 32 anni chiude il bilancio 2022 in perdita. Lorenzoni: “L’azienda è solida”

“Dopo 32 anni alla guida della Centrale del Latte di Rieti, con una crescita sempre costante, debbo comunicare che il bilancio 2022 ha un disavanzo di 350 mila euro”. Il presidente di Clar e Lattesano Marco Lorenzoni però non è preoccupato, forte delle scelte condivise, della solidità economica, di un risultato che non è frutto di cattiva gestione, ma di una situazione economica difficile da 15 anni, una Pandemia (che ha privilegiato il consumo di latte a lunga conservazione), la guerra Russo Ucraina, il costo dell’energia, la peggior siccità degli ultimi 70 anni, che ha inciso sulla produzione di foraggio, sementi, granaglie.

“Abbiamo scelto di tutelare la filiera, la tracciabilità, le nostre aziende, il latte fresco, restare sul mercato, mantenere un’economia circolare e virtuosa (dalla stalla alla tavola con la catena di distribuzione locale) – spiega Lorenzoni – inclusi i trasportatori che sono stati i nostri angeli durante il lockdown. Non abbiamo voluto portare il prezzo del latte fresco a 2,50 euro al litro, non abbiamo voluto penalizzare i produttori. Abbiamo assorbito noi i maggiori costi, recupereremo le perdite, ma il mercato viene prima del bilancio. Sappiamo che difficoltà si coniuga con opportunità e abbiamo messo in campo strategie che in questo primo quadrimestre ci stanno dando ragione e rispettano le nostre previsioni”.

I costi dell’energia hanno inciso profondamente, pur avendo l’azienda installato da tempo pannelli fotovoltaici, contenuto i costi, gli imballaggi, ridotto gli sprechi. Dal 2021 al 2022 l’energia elettrica è passata da 13 mila a 45 mila euro al mese, il gas da 16 mila a 82 mila euro al mese, il prezzo del latte in stalla è aumentato da 39 centesimi al litro del 2021 ai 60 centesimi del 2022 (+53%).  Il latte lavorato è passato dai 9 milioni di litri del 2021 agli oltre 11 milioni del 2022 (+20,01%), con un fatturato passato dai 10 milioni e mezzo del 2021 a 12 milioni e 600 mila del 2022.

“Privilegiando sempre la filiera del latte fresco, abbiamo introdotto il latte Esl (extendend shelflife), anche in confezioni da mezzo litro, sottoposto a pastorizzazione a 100 gradi e filtraggio, rispetto ai 72 gradi del fresco, i 155 gradi di quello a lunga conservazione (che si conserva fino a un anno). Il fatto che si trovi nel frigo del supermercato non significa che sia latte fresco, può mantenersi ancora sigillato fino al massimo di un mese, rispetto ai 7 giorni del fresco. Ma questo il consumatore lo deve sapere, privilegiando la filiera corta, il brand italiano”. Sul contenimento dei costi energetici “quelle acque del Velino a due passi potrebbero essere la soluzione”. E non solo per Clar.

Francesca Sammarco