La denuncia del Sappe: “In carcere detenuti fanno festa e minacciano gli agenti”

La denuncia del Sappe: “In carcere detenuti fanno festa e minacciano gli agenti”

La Casa circondariale di Vazia trasformata in una discoteca. Sintetizzando fino all’estremo è quanto denuncia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. “Da un bel po’ di tempo la Casa Circondariale di Rieti è in balia di un solo detenuto di origini Nord Africane ubicato presso il Reparto G, al quale, la direzione sembra abbia deciso per tenerselo buono di autorizzargli una cassa acustica compresa di chiavetta USB contenente brani musicali originari del Continente africano – sottolinea in una niota il sindacato di Polizia penitenziaria Sappe -. Costui in barba a tutte quelle che sono le regole della detenzione continua quotidianamente ad usufruire della cassa acustica autorizzata per creare baldoria all’interno della sezione dove è stato ubicato. Per quanto ci viene rappresentato si tratta di un detenuto facinoroso ed autore di giornaliere infrazioni disciplinari nonché di minacce e tentativi di aggressione al personale di polizia penitenziaria che opera presso la struttura penitenziaria”. Poi il sindacato punta il dito sulla Direzione della Casa Circondariale che a suo dire “non interviene, lasciando correre ogni tipo di infrazione commessa da quest’ultimo”. Per il Sappe “per soggetti del genere andrebbe applicata immediatamente la misura dell’art. 14bis Ordinamento Penitenziario, in modo tale da riuscire a dare una indicazione mirata a tutti quei detenuti, i quali, pensano che il Carcere sia una piazza dove fare ciò che si vuole. La nostra denuncia – continua l’organizzazione sindacale – è ferma nel condannare tali atteggiamenti da parte dei reclusi, ma allo stesso tempo condanniamo l’inerzia della direzione della Casa circondariale di Rieti, la quale sta facendo orecchie da mercante su tutto quanto sta accadendo al suo interno. Questa inerzia ci convince sempre di più che sarebbe il caso che lo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria pensasse di avvicendare i vertici della Casa Circondariale, poiché stanno facendo vivere al proprio personale di Polizia penitenziaria continue situazioni di malessere psicofisico e mentale”. Secondo il Sappe, quanto accade nella casa circondariale di Rieti “non esiste da nessuna altra parte d’Italia che un solo detenuto debba tenere in scacco un intero carcere, ma soprattutto, debba prendersi gioco della polizia penitenziaria la quale saprebbe bene come far rispettare l’ordine e la sicurezza all’interbo dell’ istituto reatino. Il Sappe – conclude la nota – resta solidale con tutti gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Rieti e farà il possibile per quanto di competenza per cercare di svegliare i superiori uffici per dare una svolta a questa imbarazzante situazione”.