Operazione Polizia-Fbi contro il mercato nero dei dati informatici: disattivata piattaforma Genesis Market

Operazione Polizia-Fbi contro il mercato nero dei dati informatici: disattivata piattaforma Genesis Market

Il mercato nero virtuale, tra i più vasti al mondo, è stato disarticolato da una operazione dell’Fbi con la Polizia di Stato: 16 Paesi coinvolti e 37 perquisizioni solo in Italia. Un’operazione di polizia informatica, che ha colpito la piattaforma Genesis Market, senza precedenti nel settore del contrasto ai mercati neri del web, è stata messa a segno dalla Polizia Postale su tutto il territorio nazionale. L’operazione rientra nell’ambito di una più vasta indagine a livello internazionale, svoltasi simultaneamente in 16 Paesi, condotta dal Fbi e dalla polizia olandese e coordinata da Europol ed Eurojust e diretta, per il territorio italiano, dalla Procura della Repubblica di Roma.

Disattivata Genesis Market

La piattaforma Genesis Market, uno dei più pericolosi mercati illeciti virtuali del mondo, specializzata nella vendita di credenziali di accesso e dati rubati, con un giro di affari di oltre 2 milioni di identità virtuali sottratte, è stata disattivata, con sequestri, eseguiti in tutta Europa, dei server sui quali poggiava l’infrastruttura informatica.

In Italia risultano coinvolte migliaia di credenziali, individuate dagli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia Postale sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, ed afferenti sia a spazi informatici della vita privata di comuni cittadini (email, social network, account di e-commerce, ecc.), sia, in maniera ancor più allarmante, password in grado di garantire l’accesso illecito a spazi informatici istituzionali della pubblica amministrazione, nonché a spazi appartenenti a banche e grandi imprese nazionali, erogatrici di servizi pubblici essenziali.

L’indagine

Sul solo territorio italiano, sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Roma 37 decreti di perquisizione personale, locale ed informatica, che il Cnaipic ed i Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Campania Basilicata e Molise, Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Sicilia Occidentale, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Trentino-Alto Adige ed Umbria, hanno eseguito nei confronti di altrettanti clienti della piattaforma. Questi avevano acquistato nel corso del tempo migliaia di credenziali di accesso.

Tra gli indagati sia soggetti già noti alle forze dell’ordine sia persone incensurate. Le perquisizioni hanno condotto al sequestro di diversi dispositivi informatici, l’analisi dei quali consentirà ora agli investigatori di comprendere con esattezza quale sia stato l’utilizzo, da parte degli indagati delle credenziali illecite acquistate, e che tipo di informazioni riservate – ed a quale livello di segretezza – siano state compromesse.