Papa Francesco: la cultura dello spreco e dello scarto è una pestilenza

Andrea Niccolini
29/01/2023

Papa Francesco: la cultura dello spreco e dello scarto è una pestilenza

Papa Francesco: la cultura dello spreco e dello scarto è una pestilenza.  “Gesù ci mostra l’importanza di non sprecare, ad esempio dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando chiede di raccogliere il cibo avanzato perché nulla vada perduto. Non sprecare ci permette di apprezzare il valore di noi stessi, delle persone e delle cose. Purtroppo, però, è un principio spesso disatteso, soprattutto nelle società più agiate, in cui domina la cultura dello spreco e dello scarto. Ambedue sono peste” ha detto il Pontefice nel corso dell’Angelus in Piazza San Pietro, a Roma.

“Non sprecare i doni che abbiamo”, dice Papa Francesco, “risulta che nel mondo ogni anno vada sprecato circa un terzo della produzione alimentare totale. E questo mentre tanti muoiono di fame. Le risorse del creato non si possono usare così. I beni vanno custoditi e condivisi, in modo che a nessuno manchi il necessario. Non sprechiamo quello che abbiamo, ma diffondiamo un’ecologia della giustizia e della carità, della condivisione”.

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Ma la cultura dello scarto non riguarda solo le cose. “Non scartare le persone. – ha continuato Francesco – La cultura dello scarto dice: ti uso finchè mi servi; quando non mi interessi più o mi sei di ostacolo, ti butto via. E si trattano così specialmente i più fragili: i bambini non ancora nati, gli anziani, i bisognosi e gli svantaggiati. Ma le persone non si possono buttare via, mai, gli svantaggiati non si possono buttare via. Ciascuno è un dono sacro e un dono unico, ad ogni età e in ogni condizione. Rispettiamo e promuoviamo la vita sempre, non scartiamo la vita”.

Papa Francesco nel corso dell’Angelus ha aggiunto: “Non sprecare il dono che noi siamo. Ognuno di noi è un bene, indipendentemente dalle doti che ha. Ciascuna donna, ciascun uomo è ricco non solo di talenti, ma di dignità, è amato da Dio, vale, è prezioso. Gesù ci ricorda che siamo beati non per quello che abbiamo, ma per quello che siamo. La vera povertà, allora, è quando una persona si lascia andare e si butta via, sprecando sé stessa. Lottiamo, con l’aiuto di Dio, contro la tentazione di ritenerci inadeguati, sbagliati, e di piangere troppo addosso”.