Perugia, schiacciati dal caro bollette: costretti a chiudere il locale
La Zenoteca di via Podiani, in pieno centro a Perugia, ha festeggiato la scorsa settimana il suo quinto compleanno. L’ultimo. I giovani titolari di quello che non è solo un wine bar ma anche uno spazio di aggregazione culturale dove nel tempo si sono susseguiti piccoli concerti, eventi di teatro e poesia, hanno ufficializzato la chiusura per i primi giorni di gennaio. Matias Martinez Zwanziger, 38 anni, Andrea Marcantonini e Luca Torresi, entrambi di 37 anni, non ce la fanno più ad andare avanti. “Eravamo riusciti a superare le difficoltà legate alla pandemia – racconta Matias – ma adesso i rincari ci stanno mettendo in ginocchio. I proprietari del locale ci hanno chiesto 300 euro in più d’affitto, le bollette di energia elettrica e gas sono lievitate, i fornitori non accettano più pagamenti a 90 giorni, come prima, ma li hanno ridotti a 40-50 al massimo. Questa situazione per noi è insostenibile”.
E così la Zenoteca abbasserà definitivamente le serrande. I tre proprietari le hanno tentate tutte per resistere, persino un appello alla solidarietà attraverso i social. E le risposte non sono mancate. “Giovani coppie, anziani, intere famiglie sono venuti per dare il loro contributo: chi ha acquistato una bottiglia di vino, chi approfittato dell’occasione per acquistare qualcosa da regalare, chi ha lasciato semplicemente un piccolo contributo – dice Matias – purtroppo tutto ciò non è bastato. Ma la dimostrazione di amicizia che abbiamo avuto ci ha convinto a studiare una soluzione alternativa che possa essere comunque di aiuto al quartiere di Borgo Bello e della città tutta, pensavamo a una libreria in un locale nei pressi ma meno costoso. Il progetto è ancora tutto da definire”.
Intanto il post su Facebook con il quale si annuncia la chiusura della Zenoteca fa il pieno di commenti. “Non lo accetto. Era il posto che avrei voluto vicino casa”, scrive Luca. “Amici indimenticabili ed emozionanti ho conosciuto in questo luogo”, evidenzia Massimo. Abbracci, cuori, faccine disperate si susseguono nella pagina facebook del locale. “Quello che più dispiace – evidenzia Matias – è che così il centro si spegne. Noi rischiamo di essere la prima di una lunga serie di attività messe in difficoltà da rincari e talmente tanti adempimenti burocratici da travolgere qualsiasi entusiasmo”